“Face 2 Face” con Marco Basile, ecco il 6° numero della rubrica sportiva

Professione difensore, ma, soprattutto anima dello spogliatoio dell’UPD Santa Croce. Parliamo di Marco Basile giocatore rappresentativo della società del presidente Marco Agnello che in questa stagione ha concluso l’ottavo campionato consecutivo in maglia biancazzurra. Una storia infinita quella fra il giocatore modicano e il Santa Croce, iniziata nel 2004 e mai terminata, nonostante, qualche stagione di distacco. Marco Basile con la maglia biancazzurra ha raggiunto obiettivi importanti, prendendosi molte soddisfazioni personali e sportive. In questo appuntamento con “Face 2 Face” del Lunedi, Basile ci racconta la sua storia con il Santa Croce e il suo futuro….augurandoci che sia ancora in maglia biancazzurra.

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Sei l’attuale giocatore in attività con più presente nel Santa Croce. Cosa ti ha legato maggiormente a questa maglia dopo così tanti anni di militanza? “Sinceramente non avevo considerato si essere il giocatore con più presenze e di questo ne sono onorato e orgoglioso. Ciò che mi ha legato e mi lega tutt’ora a questa maglia è l’amicizia e la stima profonda nei confronti del Presidente Marco Agnello e di quell’aria di famiglia che si respira attorno a quel rettangolo di gioco”.

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A soli 30 anni puoi già considerarti una bandiera di questa squadra. Ricordi ancora il tuo debutto con la maglia biancoazzurra?“Se ricordo bene correva l’anno 2004, avevo solo 19 anni e l’emozione di quella domenica era tanta anche perché, dopo molti anni passati nelle giovanili, mi affacciavo in un campionato di Promozione per la prima volta. Ero pieno di entusiasmo”. DSCN2479 DSCN1127

In tante stagioni hai vissuto cicli diversi, allenatori e compagni di squadra diversi ma il gruppo di quest’anno aveva forse qualcosa di particolare. Qual’è stata la ricetta segreta per disputare un campionato cosi avvincente?“La ricetta bisognerebbe chiederla agli allenatori. Comunque, scherzi a parte, sono stati veramente 2 stagioni belle in tutti i sensi. Siamo cresciuti sotto tanti aspetti, quest’anno in particolare abbiamo fatto un bellissimo campionato arrivando per fino a giocarci il primato. Avevamo un gruppo molto unito grazie anche a personalità di spessore come Bonarrigo, La Vaccara e Buoncompagni”.

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Da due stagioni a questa parte la società ha lanciato due giovani modicani promettenti, tuoi compagni di reparto, come Ragusa e Dimartino. Te la senti di dargli un consiglio per il loro futuro calcistico?“Valerio e Saro sono due ragazzi validissimi, hanno tanto spirito di sacrificio e si allenano con impegno e dedizione e di questi tempi non è facile trovarne di giovani cosi. Posso solo dir loro di continuare su questa strada e soprattutto di essere ambiziosi non solo nel calcio ma soprattutto nella vita. Saranno sicuramente il futuro del S.Croce”.

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Che idea ti sei fatto della crisi esistenziale del calcio ibleo? Secondo te c’è modo per rimediate a tale disastro? Se si in che modo?“Non so se per via della crisi ma penso che la prossima stagione vedrà un campionato di Promozione di altissimo livello con squadre abituate a palcoscenici più importanti. Ritengo che la crisi del nostro calcio è dovuta soprattutto alle cattive gestioni societarie e a tal proposito credo che un modo per iniziare a ricostruire sia prendere esempio dal S.Croce”.

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Tutti parlano di S.Croce come una “isola felice” del calcio. Cosa può avere di cosi speciale una piazza cosi piccola rispetto ad altri centri ben più grandi?“Milito nel S.Croce da tanti anni e in questo caso sono piuttosto di parte ma non possono negare di essermi sempre trovato benissimo. La cosa che maggiormente colpisce è il rapporto umano che si instaura con i membri della società, specie con il Presidente, una persona speciale, amico di tutti e sempre pronto a scherzare anche nei momenti più difficili. A S.Croce tutti si sentono parte integrante di una grande famiglia a prescindere dai risultati sportivi.”

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Per te ormai Santa Croce è diventata una seconda casa ma ogni stagione è diversa da quella precedente. Ti auguri di continuare a vestire biancoazzurro anche il prossimo campionato o vedi il tuo immediato futuro calcistico lontano dal Kennedy?“Che dire, al momento sono concentrato sulla famiglia e sul lavoro ma non ti nascondo che già ci penso e non manca la voglia di ricominciare. Mi auguro di continuare a giocare anche il prossimo anno, per il resto dipenderà dalla società e dai suoi progetti”.

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FABIO FICHERA

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