Riprendere a dicembre è sbagliato!

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Prosecuzione e completamento della stagione sportiva. È stato questo il tema principale affrontato dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, riunitosi la scorsa settimana in videconferenza per la quasi totalità dei suoi componenti.
“…Pur considerando il protrarsi dell’emergenza sanitaria e le incertezze legate ai cambiamenti delle misure di contenimento al contagio da coronavirus, l’obiettivo principale resta quello di privilegiare lo svolgimento e il completamento delle attività sul territorio… Nell’immediato, immaginando la possibilità di poter riprendere le attività appena dopo il termine di efficacia dell’attuale DPCM, la LND ha ipotizzato la ripresa degli allenamenti a partire dal 4 dicembre, per le due settimane successive. Spazio poi ai recuperi delle gare non disputate e infine agli incontri dei campionati. Ipotizzando lo scenario migliore, restrizioni permettendo, la LND intravede nello svolgimento completo dei calendari…la conclusione ottimale della stagione, anche prevedendone l’estensione oltre il 30 giugno…”, cita cosi parte della nota pubblicata dalla LND sul proprio sito ufficiale. (leggi l’intera nota qui).
Nota che ha già suscitato non poco dibattito tra i tanti addetti ai lavori del calcio dilettante, tra cui anche il Santa Croce, quale partecipante al massimo campionato regionale di Eccellenza siciliana. “anche se il termine dell’efficacia dell’ultimo DPCM dovesse mai consentire, sulla carta, la ripresa delle attività dall’Eccellenza in giù, non credo che molte società sportive siano nelle condizioni psicologiche, economiche, sanitarie ed organizzative per riprendere tra sole 3 settimane – commenta preoccupato il direttore generale del Cigno Claudio Agnello – Molti dei nostri atleti sono ancora in isolamento, alcuni risultano ancora positivi, altri sono alle prese con gli attuali problemi lavorativi, altri vivono nella quotidiana preoccupazione per la salute propria e dei propri familiari. Lo sport dilettante è già in ginocchio e una ripresa frettolosa in condizioni ancor più sfavorevoli potrebbe solo essere deleteria per tutto il movimento. Viviamo in uno stato di emergenza e ritengo che il periodo di stop, utile a favorire la graduale diminuzione dell’emergenza, debba essere utilizzato per programmare, con strategia e approfondita riflessione, una ripresa incoraggiante volta a salvare lo sport nel suo senso intrinseco mettendo in secondo piano la regolarità delle competizioni. Regolarità che non possiamo più inseguire, a prescindere da una eventuale ripresa in primavera o da un totale annullamento del torneo. In questo periodo di scoramento e difficoltà – continua il dirigente biancoazzurro – non è la ripresa repentina delle attività che può darci una iniezione di fiducia bensì constatare una significativa regressione della pandemia, una significativa ripresa dell’economica e una propensione degli organi istituzionali ad agevolare la futura pratica sportiva con investimenti mirati. Di tutti questi elementi, ad oggi, non ne registriamo nemmeno uno ed è per questo che rimaniamo convinti che riprendere adesso sia totalmente sbagliato”.

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