Riprende la rubrica “Appuntamento con….”. Oggi intervista al presidente Giuseppe Micieli

La rubrica “Appuntamento con..” riprende con un’intervista al presidente Giuseppe Micieli che da due anni presiede, in sintonia con Marco Agnello l’UPD Santa Croce. Giuseppe Micieli con i suoi ventisette anni è da annoverarsi fra i più giovani massimi dirigenti di tutto il panorama calcistico regionale e il fatto di essere stato eletto a capo della dirigenza biancazzurra, fa capire il grande carisma che lo stesso possiede. Il giovane presidente camarinense, dopo, una breve carriera calcistica sempre nel Santa Croce, ha svestito i panni di giocatore per concentrarsi nella gestione della società. Entrato come semplice dirigente, le sue doti manageriali sono state notate dall’intero direttivo e dal presidente Marco Agnello che lo ha voluto accanto nella gestione della società e con lo stesso vorrà traghettare il Santa Croce sempre più in alto. Con Giuseppe Micieli abbiamo scambiato due chiacchiere a trecentosessanta gradi sul Santa Croce, stuzzicando lo stesso sugli obiettivi e sul futuro della società biancazzurra.

Un altro anno al comando della società biancazzurra, insieme, a Marco Agnello. Che cosa ti aspetti da questa nuova stagione del Santa Croce?

Partiamo col dire che per me è un orgoglio essere così giovane e già presidente della squadra del mio paese. Il piacere è avvalorato dal fatto di esserlo insieme ad un’icona del calcio siciliano come Marco Agnello che da piccolo lo ammiravo quando solcava i campi.
Personalmente ho tante aspettative per il Santa Croce, ma, per quest’anno vorremmo conquistare una salvezza veloce, quanto più presto possibile e poi con tranquillità, magari, un posticino nei play off.

Nuovo mister e squadra rinnovata nella sua quasi totalità. Cosa vi ha indotto ad una scelta così radicale?

Non c’è un motivo ben preciso che ci ha portati al quasi totale rinnovamento della squadra. Non nego che abbiamo contattato in estate alcuni giocatori dell’anno scorso, ma, poi gli stessi hanno deciso di cambiare aria.  Preso atto della loro decisione e insieme al Marco Agnello e al direttore generale Claudio Agnello,  abbiamo fatto una campagna acquisti in base alle nostre possibilità, scegliendo nuovi giocatori e di conseguenza il risultato è stato di ritrovarci con l’80% di nuovi giocatori. La scelta del tecnico, invece, è caduta su Lucenti, perché conoscevamo già le sue doti di buon lavoratore e poi sapevamo la sua grande voglia di rivalsa, dopo, alcuni campionati sfortunati con altre società.
Voglio dire, anche, del grande affetto che mi lega a Calogero La Vaccara che con noi ha fatto quattro anni meravigliosi, ma, si sa il calcio è fatto di cicli e in queste categorie non è facile mantenere le stesse squadre e gli stessi allenatori per molti anni.

Queste prime giornate di campionato sono state entusiasmanti, dopo sette turni primi in classifica, insieme a Ragusa e Atletico Catania. Dove vuole arrivare questo Santa Croce?

Per quanto riguarda queste prime giornate non ti nego un po di stupore a vedere dove ci troviamo, però, visto che stiamo li, ci godiamo il momento, ma stiamo sempre con i piedi per terra. Siamo consapevoli che ci sono squadre più attrezzate di noi, ma, posso garantirvi che non siamo disposti a mollare nulla. La nostra “mission” è quella di portare sempre più in alto la nostra squadra e per questo motivo vogliamo che il nostro tecnico e l’intera rosa dei giocatori stiano sempre sul pezzo.

Le ultime quattro stagioni hanno visto il Santa Croce raggiungere obiettivi prestigiosi: più volte nei play-off e una finale di Coppa Italia. Secondo te la società è pronta per il salto di categoria?

Sicuramente siamo cresciuti e puntiamo a farlo anno dopo anno. Personalmente penso che siamo pronti ad affrontare il salto di categoria, anche se, sicuramente richiederebbe più impegni e più aiuti su tutti i punti di vista. Per adesso non ci pensiamo, ma, se tale eventualità dovesse presentarsi, la società sicuramente non si farà trovare impreparata.

Con la dirigenza avete creato e fatto crescere la società, non solo economicamente, ma, anche dal punto di vista strutturale. Che obiettivi vi ponete?

Con i dirigenti prima di tutto abbiamo un rapporto di amicizia reciproco. Siamo una grande famiglia e l’obiettivo sicuramente è quello di continuare ad essere sempre più uniti, al fine di far crescere la società e ciò che essa rappresenta in provincia e nel panorama calcistico siciliano. D’altronde la nostra è forse una delle società con più anni di continuità agonistica nel mondo del calcio siciliano tant’è che la sua matricola è stata registrata presso la FIGC nel lontano 1956. Proprio quest’anno il Santa Croce festeggerà sessant’anni di attività continuativa e io come presidente e penso l’intero Consiglio Direttivo ne siamo particolarmente orgogliosi. Gestire una società non è facile e semplice, tra scuola calcio, settore giovanile, prima squadra e genitori, smuoviamo una realtà di più di 400 persone e quindi ci vuole una base solida, quale, appunto, la nostra squadra dirigenziale composta da quindici persone.

Infine, secondo te quale è la squadra favorita al salto in Eccellenza e il Santa Croce che ruolo svolgerà?

Sicuramente il città di Ragusa ha allestito una squadra molto forte con giocatori di categoria superiore e di esperienza. Ci sono, comunque, altre squadre che possono recitare un ruolo da protagoniste, fra cui sicuramente l’Atletico Catania, Il Paterno’ e il Marina di Ragusa. Noi, ripeto, puntiamo ad una veloce salvezza per poter guardare da gennaio in poi ad un posto nei play off.

                               Fabio Fichera

(responsabile alla comunicazione UPD Santa Croce)

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