Parla l’EX dirigente del Santa Croce, Antonio Cappello!
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Continua incessante la nuova rubrica lanciata da updsantacroce.it intitolata “CignoEX”, dedicata ai tanti volti che hanno fatto la storia del Santa Croce. Dopo aver coinvolto l’ex allenatore Andrea Di Giacomo, gli ex calciatori Carmelo Bonarrigo, Marco Basile, Niko Stamolliu, Angelo Lami e Daniele Rizzo, oggi è il momento di un noto ex dirigente che ha caratterizzato particolarmente la gestione del club negli anni 90, il suo nome è ANTONIO CAPPELLO! Anche con lui non abbiamo resistito nel fare “3 chiacchiere” in onore di quegli anni:
Ciao Antonio, raccontaci la tua avventura da dirigente in biancoazzurro. In quali anni sei stato in prima fila per la gloriosa maglia del Santa Croce???
“La mia esperienza da dirigente ebbe inizio nel 1995 quando Salvatore Emmolo decise di passare la mano. Quell’anno mi feci avanti insieme agli amici Salvatore Minicuccio, Giovanni Giavatto, Pierino Bellassai, Jack Paci, Giovanni Abbondio, Peppe Venezia e Michele Scionti per rilevare il club e iniziare un’avventura emozionante. Ricordo che il primo anno fu molto duro, sopratutto per le condizioni in cui si trovava lo stadio (agibilità, assenza tribune, spogliatoi inefficienti). Cosi ebbi un’illuminazione e chiesi al mio amico Michele Venezia di darci una mano. Così a campionato in corso Venezia decise di unirsi a noi e fu nominato presidente. Io vicepresidente, Antonio Scillieri segretario e inoltre entrarono in società Claudio Delacroce, Angelo Emmolo, Gennaro Barone, Giovanni D’Ambrogio. Fino al 1999 è stato un susseguirsi di successi, non solo sportivi, furono ripristinati gli spogliatoi, fu costruita la tribuna con annessi bagni e piantati gli alberi attorno al campo di gioco. Poi nel 99, presi da tanto entusiasmo, facemmo richiesta di ripescaggio e il Santa Croce fu iscritto, per la prima volta nella sua storia, al campionato di Promozione.”
Qual’è il ricordo più bello che conservi durante la tua emozionante permanenza tra le fila dirigenziali del Santa Croce????
“I ricordi sono veramente tanti ma preferisco la festa con cui il paese ci accolse al ritorno da Modica. Avevamo vinto la super sfida per il primato con un gol del grande bomber Peppe Pedicone…”
Quante cose sono cambiate oggi rispetto ai tempi in cui facevi tu il dirigente??? Cosa pensi dell’attuale dirigenza? Come vedi il futuro del Cigno.
“Ho seguito la società dopo la morte del Presidente Venezia per motivi di accordi con Fichera e i suoi collaboratori ma ho riscoperto vero entusiasmo con la presidenza di Marco Agnello alla quale tutti dobbiamo essere riconoscenti. Forse oggi, senza il suo operato, il calcio a Santa Croce non esisterebbe.
Il calcio di oggi rispetto ai miei tempi non è cambiato granché, forse le categorie si sono anzi indebolite. Mi auguro che questa dirigenza sappia programmare in tempo il futuro per non perdere il patrimonio non solo calcistico di più di 60 anni di storia”.
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