Le attese pagelle di F.Dipasquale: “Gurrieri voto 7,5…finalmente ha tagliato i capelli”

Solito appuntamento attesissimo con le pagelle di Federico Dipasquale. Di seguito i voti dell’Upd Santa Croce della gara disputata al Kennedy sabato contro il Dagata ( 1 – 0 ).

PAGELLE DI SANTA CROCE – DAGATA

CAMPO, 6,5. Nessun particolare grande intervento ma quei pochi impegni sono stati improntati ad una sufficiente sicurezza riuscendo così a trasmettere anche una certa tranquillità al reparto arretrato. Se avete problemi di ansia chiedetegli come affrontarli…

JATTA, 6. E’ stato corretto nei disimpegni e nelle interdizioni in difesa, un po’ meno nelle proposizioni e nei tentativi di ispirare una azione offensiva. Forse vorrebbe fare di più ma purtroppo… strafà. Abbiamo sempre il ricordo del Mu-Mu delle prime partite dello scorso campionato. Il magazziniere non ha voluto buttare la rete del 2-0 al Comiso (doppietta di Mu-Mu) seppure ormai tutta bucata.

SILVA, 6,5. Nel marasma generale ha saputo mantenere e mettere in mostra i progressi visti da un mese a questa parte che gli hanno valso il posto da titolare. Dimostra sempre concentrazione, concretezza, utilità e una buona visione di gioco. Se almeno più della metà dei giocatori biancoazzurri contro il Dagata avessero mostrato tali doti la squadra non avrebbe penato per ottenere la vittoria. Speriamo che non perda la bussola… (io una, anche dai cinesi, gliela comprerei)

GIARRIZZO, 5. E sono stato magnanimo! Il ragazzo nel giro di poche partite ha perso lo smalto, le capacità e l’utilità nel gioco che aveva mostrato splendidamente fino all’inizio del girone di ritorno. Non riesce a interdire bene, non lavora per il reparto, non si sacrifica per la difesa e per il gioco avanzato. Occorre che riprenda quindi lo smalto di prima. Si però, Claudio, non dategli lo smalto per le unghie, non è quello lo smalto a cui mi riferivo!

PIANESE, 5. Giocate strane e al limite dell’errore, palle rinviate maldestramente, pochi buoni recuperi. Partita insomma giocata con una forte dose di incertezza, di insicurezza e di paura. Ma di chi? C’era di fronte forse la capolista? Eppure Andrea era accanto a lui, non se n’era andato. Ho sentito pure che gli diceva “Gigi non ti posso dare la manina ma stai tranquillo”.

ALMA, 7. Gara esemplare e grande dimostrazione di concentrazione e visione di gioco. Ha capito che il reparto di centrocampo non girava bene e ha tentato dei lanci in profondità, forse mettendo più a nudo le difficoltà della squadra a giocare sul corto e a impostare da centrocampo. La sua partita su buoni livelli mette tranquillità. Dirigenti e tecnico, fategli dirigere delle sedute di gruppo per tranquillizzare alcuni giocatori!

FAYE, 5. Una girata al volo da posizione molto defilata con la palla che sbatte sull’incrocio dei pali non può, da sola, far meritare la sufficienza. Non ha ancora pienamente acquisito una corretta visione di gioco, non riesce ancora ad intervenire con effetto nei contrasti, non mostra ancora capacità da punta pura. Aspettiamo “ancora” la gara dove si sblocchi pienamente.

IOZZIA, 5. Poco attivo e producente se non in alcune giocate. Non è stato lanciato sulle fasce in modo adeguato anche perché è latitato il gioco sulle fasce. Quando viene fuori una gara con lanci lunghi e in profondità è vero anche che un elemento come lui è sprecato. Ha sentito la mancanza di Ravalli che ispira sempre il gioco sulle fasce. Torna Totò che Simone aspetta te…

HYDARA, 5. Improduttivo, non si è ben inserito nel gioco a centrocampo e nella costruzione del gioco, ha mancato nel lavoro di interdizione che sapeva fare bene. Il cambiamento rispetto al girone di andata è evidente e da qualche gara non accenna ad una inversione di tendenza positiva. Anche per lui è necessario un lavoro mentale, di riacquistare fiducia in se stesso. Adesso che ritorna il Commissario Montalbano fategli vedere qualche puntata!

SCUDERA, 5. Forse, come tutta la squadra, pensava che i catanesi del Dagata, senza mire di classifica, fossero facili da imbucare. L’approccio è stato sbagliato anche da parte del giocatore gelese che in altre gare è stato sempre propositivo, spiccando rispetto ad altri. Ha sbagliato così tiri verso la porta anche facili e peccato di sufficienza. Anche per lui seduta terapeutica di gruppo.

FERRANTE, 7. E’ stato l’unico, a parte il gol, che ha mostrato di tirare il carretto, movimentare il gioco, produrre qualità in avanti. Delle sbavature nei tiri ci possono poi stare ma sono comprensibili se giochi una gara di concentrazione e intensità. Farsi trovare al momento giusto in area sul cross di Gurrieri è stato uno dei movimenti di gioco più belli del campionato. Non c’era la fidanzata stavolta sugli spalti ma evidentemente avrà avuto gli stimoli giusti ricevendo da lei un messaggio whatsapp prima della partita e durante l’intervallo.  

GUARINO, 6,5. Non sbaglia partita anche se ne gioca metà. Entra schierato prima a sinistra sulla linea di difesa a quattro, poi sulla fascia destra per animare il gioco da quel lato e si è mosso bene. Gioco pulito e concreto. Ancora un voto positivo. Alla fine del campionato gli tocca una gita a Spaccaforno in omaggio…

GURRIERI, 7,5. Entra a dieci minuti dalla fine, si muove bene, fa una grande azione sulla sinistra con cross sotto porta per la testa di Ferrante che insacca. E’ da manuale del calcio. Talvolta non occorrono novanta minuti per fare una grande partita, ne bastano dieci. Vi chiederete, ma come è potuto accadere? E’ merito di Lucenti? Ni. Ritengo che sia merito di aver tagliato i capelli ed essersi dato un “mise” da spregiudicato.

LUCENTI, 6. Azzeccare una – dico si “u-n-a” – sola mossa ma risultare quella vincente basta per dare un voto sufficiente ad un tecnico. L’entrata di Gurrieri infatti è stata, visti gli sviluppi, la mossa tattica perfetta e proficua. Per il resto continuiamo a non comprendere perché perseverare nella difesa a quattro quando il risultato non si sblocca e gli avversari sono poco influenti in attacco. Sul finale il tecnico si è poi deciso di passare alla difesa a tre e pure all’attacco con le tre punte. E qualcosa si è mosso. Meglio tardi che mai!

 

TONIO IURATO, addetto alla sicurezza 4. Non ha giocato è vero però è stato un disastro nello sgridare i raccattapalle. Li ha intimiditi e, per reazione, hanno mandato con forte ritardo le palle in campo. Per lui occorrono invece più di una seduta terapeutica di gruppo per darsi una calmata.

 

Federico Dipasquale

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