
Il DG Claudio Agnello si “Sbottona” sul Campionato e sulla corsa ai Play Off: “Sarà dura ma il nostro dovere è provarci”
In pieno rush finale del campionato di promozione, quando oramai mancano otto giornate al termine del torneo abbiamo intervistato il direttore generale del S.Croce Claudio Agnello per parlare dell’attuale situazione della prima squadra biancoazzurra, ma, anche per analizzare l’intero scenario del campionato come la pretendente al titolo, la corsa playoff e le squadre rivelazioni del torneo. Oltre agli argomenti più in evidenza, l’esperto dirigente bianoazzurro si è soffermato anche sul campionato di Seconda Categoria dove milita l’Atletico S.Croce e sulle attività giovanili, sempre più spesso argomento controverso che abbraccia le opinioni di tanti addetti ai lavori, giovani e famiglie. Di seguito l’intervista che ci ha concesso il direttore Agnello.
Direttore, nonostante la sua giovane età oramai si accinge al suo sesto anno consecutivo alla direzione del UPD Santa Croce, vale a dire una delle società più longeve del calcio siciliano con i suoi 60 anni di storia ininterrotta. Da sei anni a questa parte come è cresciuta la società e il calcio ibleo?
Per me sono stati sei anni intensi in cui sono cambiate tante cose partendo dal rinnovo di una società come il S.Croce, scoraggiata dalla retrocessione dell’Eccellenza nel 2011, alla crisi calcistica che ha spazzato via i grossi centri della nostra provincia dai campionati più prestigiosi, fino ai giorni nostri che spesso in modo caricaturale chiamo “anno zero”, nel senso che si sta lentamente e umilmente ripartendo dal basso per riportare il calcio nella nostra provincia a livelli un po più importanti”.
A proposito di Ragusa, la squadra dell’ex tecnico Calogero La Vaccara occupa attualmente la prima posizione in classifica, come vede la corsa al titolo a questo punto della stagione:
“Calogero merita i complimenti per il lavoro che ha fatto finora e ritengo che attualmente la squadra meriti la posizione che occupa. Come ad inizio stagione rimangono i favoriti al titolo finale ma la corsa è ancora aperta.”
Sulla corsa play-off invece? Il S.Croce quante chance ha per acciuffare gli spareggi?
“Le chance non sono tantissime e probabilmente molti addetti ai lavori ci danno anche per spacciati ma sono convinto che la squadra ha ancora degli assi nella manica. Le tre armate sopra di noi in classifica come Ragusa, Paterno e Atletico Catania corrono spedite e non è facile per noi tenere il passo ma nonostante ciò penso che rimarremo in corsa fino alla fine, insieme a Sporting Eubea, Vittoria e Caltagirone. Probabilmente saranno poi una manciata di punti a determinare il nostro ingresso o meno nei playoff.“
Tante squadre iblee quest’anno nel girone D di Promozione. Quale, attualmente, le hanno ben impressionato? E quali un po’ meno?
“Sinceramente non mi aspettavo un campionato cosi sfortunato per gli amici del Marina di Ragusa che avevano approntato un organico invidiabile. Un plauso invece ai cugini di Vittoria che da matricola mi hanno stupito positivamente. Mi fa piacere citare anche l’ottimo torneo del Caltagirone di Buoncompagni, oramai divenuto un esperto di queste categorie”.
Parliamo del campionato di seconda categoria, come sta andando l’esperimento Atletico Santa Croce?
“Sta andando abbastanza bene, specie sotto l’aspetto tecnico infatti abbiamo adocchiato 2/3 atleti locali interessanti che probabilmente proveremo ad inserire in prima squadra la prossima stagione. Nonostante ciò il progetto ha ancora tante cose da correggere ma eravamo consapevoli degli ostacoli da fronteggiare ed ecco perché tuttora rimane un esperimento positivo”.
Un commento sul settore giovanile non può mancare. Come è cambiato negli ultimi anni l’approccio al calcio giovanile? In che modo si può migliorare sempre più la preparazione tecnica delle giovani leve?
“Ho notato cambiamenti anche in questo ramo che ritengo abbiano luci e ombre. Quando si parla di Scuole Calcio penso sempre all’educazione sportiva e sociale della quale i giovani di oggi probabilmente ne hanno più bisogno dei giovani di ieri. Ma nonostante ciò percepisco che sui campi si predilige la preparazione più tecnico/tattica di questi ragazzi, spesso in funzione quasi esclusiva ai risultati sportivi nella convinzione inconscia di trarne maggiore lustro per tecnici e società. Detto ciò penso che il lavoro con i giovani non sia per niente facile sotto tutti i punti di vista ed oramai sono poche le società come il S.Croce che tutt’oggi si occupano sia di settore giovanile che di prima squadra. In provincia vedo che molte società si concentrano esclusivamente su una delle due cose cercando di farle nel miglior modo possibile. S.Croce rimane ancora una eccezione positiva in tal senso a testimonianza di una società solida nonostante le mille difficoltà che dall’esterno non potranno mai essere notate”.
Fabio Fichera