IL CIGNO SI COMPLICA LA VITA E VOLGE IL PENSIERO AL MILAZZO
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-Nella foto di intestazione una fase della partita
Il Cigno si lecca le ferite, ma, intende rialzarsi e continuare nel cammino interrotto dall’incresciosa sconfitta di sabato pomeriggio. Una caduta inspiegabile e, soprattutto inaspettata, dopo le buone prestazioni fatte vedere ultimamente. È proprio la prestazione quella che preoccupa maggiormente, per via dell’atteggiamento notato nell’arco dei novanta minuti, dove la squadra non ha espresso gioco, ma, solo confusione. A fine gara i dirigenti biancazzurri cercavano di stemperare la delusione, evitando di fare eccessivi drammi per una sconfitta che può essere definita come un incidente di percorso. Incidente che dovrà essere preso da esperienza per le gare future, visto che il tempo stringe e ogni errore può essere pagato a caro prezzo. Anche mister Lucenti a fine gara era molto deluso e senza cercare alibi o scuse ha analizzato la gara con lucidità e soprattutto con molto onestà.
“Potremmo cercare alibi e scuse per quanto successo oggi in campo, ma come siamo lieti quando ci prendiamo i complimenti, dobbiamo essere aperti a subire le critiche di quanto abbiamo espresso oggi in campo. Oggi abbiamo sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. Oggi non siamo stati noi stessi e, soprattutto, non abbiamo giocato da squadra. I ragazzi sono stati sopraffatti dal un ingiustificabile nervosismo che ci ha portato a regalare la partita al Palazzolo che con tutto il rispetto, finora aveva racimolato pareggi, sconfitte e solo pochissime vittorie. Sinceramente perdere una gara per tre a zero, con tre reti arrivate da due corner e da un “tiro della domenica” fa veramente male e le responsabilità sono di tutti, a partire dal tecnico per finire all’ultimo giocatore. Abbiamo espresso una prestazione confusionaria, in una gara cominciata male e finita peggio, dove oltre a non concretizzare le azioni che abbiamo avuto per fare goal, siamo stati la brutta copia delle gare precedenti. Oggi abbiamo fatto sicuramente dieci passi indietro rispetto alle ultime uscite e per la prima volta quest’anno ho visto un gruppo di giocatori che non hanno giocato da squadra, cercando di recuperare il passivo senza un’idea di gioco e, soprattutto, con tanta confusione. Per questo motivo dico che adesso è il momento di stare in silenzio e non cercare né scuse, né alibi per quello che abbiamo fatto vedere in campo. Da martedì prossimo bisognerà lavorare a testa bassa per cercare di ritrovare quella cattiveria agonistica che ci ha contraddistinto finora. Dobbiamo nuovamente ritornare umili e non specchiarci sui complimenti ricevuti. Pensavo di aver costruito un gruppo con una propria identità, ma, dopo quello che ho visto oggi devo ricredermi. Ricominciamo da zero, perché oggi ci siamo fortemente ridimensionati, ma lo faremo senza fare drammi, in quanto credo fortemente nelle qualità di questa squadra. Ripeto, non cerchiamo alibi ma con molta umidità da martedì si lavorerà per la gara di domenica a Milazzo dove ci aspetta una squadra di casa molta agguerrita”.
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