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Il Santa Croce esce sconfitto dal comunale di Aci Sant’Antonio con un risultato bugiardo e giunto in modo immeritato per via di una direzione arbitrale a dir poco scandalosa e anche per una serie di occasioni non concretizzate dall’undici di Lucenti, fortemente condizionati dal comportamento arbitrale del signor Colelli di Ostia. Un rigore, falli non fischiati, sviste arbitrali evidenti tutte a sfavore del Santa Croce, hanno indirizzato la gara a vantaggio dei locali che si sono dimostrati comunque squadra di tutto rispetto. Per come è andato l’incontro gli uomini di Torrisi però non hanno mostrato una così netta superiorità in confronto alla formazione allenata da Lucenti che ha mostrato qualità e livello tecnico almeno alla pari degli avversari. Un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Il Santa Croce deve comunque fare tesoro di questa esperienza e aggiustare molte cose sia in fase difensiva (ancora una volta) che in fase conclusiva. Lucenti per la gara doveva fare a meno del registra-centrocampista Iozzia, relegato ancora in panchina per via di strascichi dall’infortunio rimediato quindici giorni fa e di Leone, rimasto a casa per cattive condizioni di salute.
Primo tempo di superiorità tecnica e di gioco del Santa Croce che non riusciva a concretizzare vuoi per le assurde e incomprensibili decisioni arbitrali vuoi per l’imperfezione nelle conclusioni degli avanti biancoazzurri. Apre però le azioni pericolose la formazione locale che con Gulisano al 5’ metteva in apprensione la difesa biancoazzurra. Al 10’ però Di Rosa sulla fascia dribblava un difensore, si involava verso la porta e in piena area veniva falciato da dietro dallo stesso difensore. L’arbitro però non assegnava incredibilmente la massima punizione facendo gridare allo scandalo perché il fallo su di Rosa era netto e non passibile di altre interpretazioni. Al 25’Giannaula scattava sul filo del fuorigioco e a tu per tu con Cavone sciupava la rete. Al 30’ c’era invece l’occasione da rete di Di Rosa che, entrato in area e seppur defilato, scoccava un tiro a rientrare che costringeva Cirnigliaro ad un grande intervento. Al 46’ da calcio d’angolo si accendeva una mischia sotto porta che Gulisano sbrogliava con un tocco preciso che si insaccava alle spalle di Cavone. Inizio veemente del Santa Croce nella ripresa con diverse occasioni nel giro di una decina di minuti. Al 2’ punizione dalla trequarti con la sfera che veniva spedita sul secondo palo dove Morales da buona posizione, di piede, mancava la porta veramente di poco. Dopo un’altra occasione fallita da Escobar qualche minuto dopo, all’8’, era Floridia che sferrava un gran tiro dal limite dell’area indirizzato in porta ma anche stavolta il portiere dei locali Cirnigliaro compiva un’altra prodezza bloccando il tiro. Al 13’ ancora Floridia su punizione dal limite sfiorava il gol per pochi centimetri. La beffa per il Santa Croce giungeva al 21’. Dopo che su Di Rosa non veniva fischiata una netta punizione, l’Aci Sant’Antonio ripartiva con un lancio lungo in profondità a innescare un contropiede con Giannaula su cui interveniva Cavone che non poteva fare altro che atterrare il centravanti locale lanciato in rete. Rigore, che veniva trasformato dallo stesso Giannaula. Raggiunto il 2-0 l’Aci Sant’Antonio indirizzava la gara sullo spezzettamento del gioco, i continui cambi e il rallentamento della pressione a favore del controllo della partita. Il Santa Croce non riusciva più a trovare le giuste geometrie di gioco e la partita scivolava verso la vittoria della formazione di casa.
Federico Dipasquale
Corriere di Ragusa