“Face 2 Face” con Fabrizio Arestia, il 7° numero della rubrica sportiva con il vicepresidente del S.Croce
Il nuovo appuntamento con Face 2 Face sarà con Fabrizio Arestia che negli ultimi due anni ha ricoperto la carica di Vice Presidente dell’UPD Santa Croce. Fabrizio Arestia dopo, la fusione con la Nuova Kamarinense, è stato una parte attiva della dirigenza camarinense e grazie alla suo grande impegno in sinergia con l’Ufficio Tecnico Comunale, con l’assessore Dino Aprile e il sindaco Franca Iurato, per la prima volta dalla sua costruzione lo Stadio “Kennedy” ha potuto usufruire dell’agibilità. Il vicepresidente biancazzurro, grazie alle sue doti diplomatiche, potrebbe considerarsi il “Ministro degli Esteri” della società capitanata da Marco Agnello e Peppe Micieli, ma, scopriremo tante altre cose nel corso dell’intervista.
Stai per affrontare la tua terza stagione sportiva da vicepresidente del S.Croce, come valuti questa tua esperienza biennale ai vertici della società biancoazzurra? “Sicuramente in maniera positiva. Ho avuto l’onore di far parte di un gruppo dirigente pieno di energia e ambizioso. Fin qui 2 anni costruttivi per me e per la società stessa.”
Sei stato uno degli artefici della storica fusione tra S.Croce e Nuova Kamarinense nel 2013, cosa ti ha spinto, in quel periodo, a fare un passo cosi significativo? “Hai detto bene, uno degli artefici ma non l’unico. I meriti infatti vanno condivisi con gli allora dirigenti della Nuova Kamarinense; sicuramente lo spirito che mi ha spinto in questa direzione è da ricercare nella consapevolezza che l’unione avrebbe dato più forza e maggiore serenità all’ambiente calcistico locale.”
Per due stagioni consecutive il S.Croce ha sfiorato il colpaccio dell’Eccellenza, cosa è mancato, secondo te, per realizzare quella che la si poteva considerare una vera e propria impresa? ”Secondo me non è mancato nulla, nel senso che la programmazione in entrambe le stagioni prevedeva il mantenimento della categoria e quindi i risultati ottenuti sono andati oltre ogni rosea previsione e di questo c’è da essere solo soddisfatti”.
Cosa pensi dell’attuale situazione di profonda crisi del calcio ibleo? Quali sono le cause e soprattutto, come pensi che ci si possa rialzare? “Penso che nel panorama calcistico ibleo ci sia molta superficialità e improvvisazione nella gestione delle società. Quest’ultime si presentano ad inizio stagione con buoni propositi ma senza nessuna base alle spalle sia in termini economici e sia in termini dirigenziali. Penso quindi che le cause debbano essere ricercate all’interno delle società stesse. Solo dopo aver mutato certe culture e certi sistemi di gestione si potrà iniziare a parlare di ricrescita”.
Oggi la tua società è tra le più stimate nel panorama calcistico provinciale e non, grazie soprattutto alla sua stabilità e serietà, qual è stato fin qui il vostro segreto? “Ritengo che non ci siano segreti ma semplicemente una solida dirigenza costituita da un gruppo di amici che amano il calcio. La nostra è una normale programmazione che prevede il ferreo mantenimento degli impegni assunti.”
Cosa rispondi a tutti coloro che criticano la società di non dar spazio ai giovani locali in prima squadra? “Purtroppo c’è da riconoscere che è una situazione che spiace anche a me. Ritengo comunque che ci siano buone possibilità per il futuro affinché si cambi tendenza, vista la grande attenzione che è stata data in questi due anni al settore giovanile, ricevuto in buona parte in eredità dalla Nuova Kamarinense”.
Presto si apriranno le porte del nuovo campionato per il S.Croce, come vedi l’immediato futuro di queste gloriosa società sportiva? “La immagino esattamente come le due passate stagioni, condite cioè da tanta programmazione e altrettanti positivi risultati”.
Fabio Fichera